Teatro

A Pescara, il cartellone del Teatro Circus

A Pescara, il cartellone del Teatro Circus

Da Shakespeare ai giorni nostri. Dal musical al thriller, passando per il varietà teatrale e spettacoli con colpi di scena. Questo prevede il cartellone del Teatro Circus di Pescara, allestito dalla Società del Teatro e della Musica “L. Barbara” in collaborazione con la Fondazione PescarAbruzzo.

L’apertura è affidata a Giorgio Albertazzi e Franco Castellano, dal 15 al 17 ottobre, con “Il mercante di Venezia”, in cui saranno in scena insieme ad un nutrito cast di attori, sotto un simbolico ponte veneziano opera dello scenografo Paolo Dore, nell’adattamento drammaturgico che lo stesso Albertazzi (qui nel ruolo di Shylock) ha realizzato. “Giorgio Albertazzi ha fatto del “Mercante” un perfetto ibrido che sembra ora scritto da Strindberg e ora da Sartre, passando per la lussuria di Baffo e per i giocosi azzardi di Goldoni.” dice il regista Giorgio Marinelli. (Noi di “Teatro.it” già lo abbiamo visto: per leggere la recensione, clicca QUI)

A seguire, dal 18 al 20 novembre, arriva “Tres”, in cui Marisa (Anna Galiena), Carlotta (Marina Massironi) e Angela (Amanda Sandrelli), tre amiche inseparabili al liceo si ritrovano dopo più di vent'anni. Farà ingresso nella vicenda anche un uomo, Alberto (Sergio Muniz). La commedia di Juan Carlos Rubio è diretta da Chiara Noschese. (Noi di “Teatro.it” già lo abbiamo visto: per leggere la recensione, clicca QUI)

Il 16 e 17 dicembre calcherà le scene pescaresi Paolo Rossi che, insieme a Camilla Barbarito e Rocco Castrocielo, sarà nel varietà teatrale e musicale “Il colore è una variabile dell’infinito. Storia di lambrette, rose e matematica”. Lo spettacolo racconta di un’Italia che galoppa sulla scia dell’intuizione di un uomo geniale ed eccentrico sognatore, il progettista Pier Luigi Torre, nato nel 1902 e antenato della regista Roberta Torre, che è anche l’autrice dell’omonimo racconto adattato drammaturgicamente da Renata Molinari.

A gennaio, sul palco del Teatro Circus, faranno la staffetta altre due pièces già cariche di successo: “Una pura formalità”, che Glauco Mauri ha tratto dall’omonimo film di Giuseppe Tornatore dal finale inaspettato e che porta, in scena il 13 e 14 del mese, con Roberto Sturno nel ruolo dello scrittore Onoff (Noi di “Teatro.it” abbiamo intervistato Glauco Mauri: per leggere l’intervista, clicca QUI); dal 26 al 28, invece, sarà la volta di “Sogno di una notte di mezza sbornia” commedia scritta nel 1936 da Eduardo De Filippo come adattamento di  “La fortuna si diverte”, di Athos Setti di tre anni precedente. Si parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente. La regia è di Armando Pugliese e in scena ci sono Luca De Filippo e Carolina Rosi.

Teresa Mannino, col suo “Sono nata il ventitrè” dal 10 al 12 febbraio, attraverserà in compagnia del pubblico strade e temi diversi come l'amore, la vita, il tradimento, gli uomini e le donne, la passione per la conoscenza e per la propria terra.

La chiusura del cartellone è affidata ad Agatha Christie. “Assassinio sul Nilo”, nella traduzione di Edoardo Erba, è portato in scena da Stefano Messina che ne sarà anche interprete e che, tra le scenografie di Alessandro Chiti, si troverà a dirigere, tra gli altri, anche Viviana Toniolo, Carlo Lizzani ed Elisa Di Eusanio.

Unico spettacolo in cartellone a non essere allestito al Teatro Circus, bensì al Teatro Massimo di Pescara, sarà, il 24 e 25 febbraio, “The Sisters – La via del successo”, musical di Lena Sarsen (nella traduzione ed adattamento di Tiziana D’Anella), liberamente ispirato alla carriera ventennale del famoso gruppo vocale femminile statunitense "The Supremes”, in auge negli anni ’60. I 26 brani in programma, tra i quali “Joyful, joyful”, “Respect”, “Think”, “Proud Mary”, “I’m telling you”, “Listen”, “I can’t hurry love”, “Stop!”, “In the name of love”, con arrangiamenti musicali di Marco Tiso, sono riportati in chiave moderna, in stile r&b, soul e pop. In scena, tra gli altri, 3 vocalist, 6 ballerini e 12 musicisti. Le coreografie sono di Jean Michel Danquin; la regia di Enzo Sanny.